La ripresa delle PMI: il rischio del credito commerciale per le imprese e come affrontarlo
Intervista di Cristina Melchiorri a Edoardo Colombo, Partner di Assigeco TC
Dopo la fase di lockdown, l’economia sta ripartendo. La sfida per chi fa impresa nei prossimi mesi è capire come creare nuovi comportamenti nel business a prova di disruption. il mondo non vive più di cicli lunghi.
La disruption arriva da più parti, non solo dalla crisi per la pandemia, e ci obbliga a essere sempre costantemente orientati al cambiamento. Viene richiesto agli imprenditori e ai manager agilità operativa, capacità di reagire e, per quanto possibile, anticipare gli eventi per governare l’incertezza e trasformarla in un’occasione di crescita. Fra gli aspetti più delicati da considerare nel fare business emerge su quali basi decidere e gestire il credito commerciale.
Ne parliamo con Edoardo Colombo, partner di Value, società specializzata nella valutazione e assicurazione del credito commerciale.
Quali sono oggi i costi e rischi del credito commerciale per un’impresa?
Quando un’azienda concede una dilazione di pagamento ad un cliente sostiene un costo e corre un rischio. Un costo, perché rinuncia alla disponibilità immediata di una somma di denaro contestuale alla produzione del suo servizio o alla vendita del suo bene, che incasserà solo dopo un certo periodo di tempo.
Un rischio, rappresentato da un eventuale mancato incasso di tutto o di parte del credito, o da ritardi nel pagamento. È molto importante quindi che l’azienda che concede una dilazione sappia valutare il proprio rischio, decidere se e come sostenerlo concederla e quali strumenti utilizzare per tutelarsi al meglio.
Come possono le imprese valutare realmente questo rischio?
Le imprese hanno a disposizione varie fonti per stimare il rischio di credito. Intanto le informazioni raccolte negli incontri con il cliente. Poi, quelle che derivano dal comportamento del cliente nelle forniture precedenti, se ci sono state. Infine, quelle raccolte sul mercato e quelle fornite da società specializzate.
E quali soggetti sono coinvolti in queste azioni a sostegno delle imprese?
Dall’inizio del lockdown tutte le compagnie di assicurazione che operavano nel settore dei crediti commerciali hanno ridotto o addirittura cancellato molti affidamenti. Esistono casi particolari, in settori specifici, in cui l’azienda assicurata si è vista ridurre tutti gli affidamenti in corso sui suoi clienti anche del 50 %. Cito, solo a titolo di esempio, operatori del turismo e dei trasporti.
Le aziende sono ancora nell’incertezza di come riuscire a proteggersi, poiché il problema della liquidità si sta già facendo sentire e le previsioni economiche parlano di rischi concreti di insolvenze nei prossimi mesi.
Quali supporti dalla Comunità Europea?
Il 13 agosto scorso la Commissione Europea ha approvato l’intervento del governo italiano, che stanzia fino a 2 miliardi di euro affinché le compagnie siano nelle condizioni di mantenere il livello di protezione alle imprese esistente al 1 di aprile. Cioè, lo Stato garantisce la riassicurazione dei rischi che erano in corso al tempo pre Covid. Un regime di garanzia statale per la riassicurazione dei rischi gestito da SACE, l’export agency italiana.
Allo stesso modo, anche i governi di altri Stati europei sono intervenuti per garantire che le imprese possano continuare a disporre di assicurazioni con cui tutelare i propri scambi commerciali.
Quali sono le condizioni previste?
Queste le caratteristiche fondamentali: la prima, Il meccanismo di garanzia consente la ripartizione del rischio tra gli Assicuratori e lo Stato, fino ad un massimo di 2 miliardi di euro. Il regime è aperto a tutti gli Assicuratori del credito in Italia.
La seconda, gli Assicuratori del credito commerciale si sono impegnati a mantenere (o ripristinare) il livello di protezione esistente il 01/04/2020, nonostante le difficoltà economiche incontrate dalle imprese a causa della pandemia. La garanzia copre il credito commerciale sorto fino al 31/12/2020.
Questo è positivo, no?
Lo sarebbe se fossero già disponibili i decreti attuativi di tali disposizioni. Senza chiarezza per gli operatori, tradurre in pratica le opportunità diventa impossibile. E il rischio è che nell’incertezza le Compagnie di Assicurazione stiano ferme.
Allora quali problemi permangono?
La pandemia ha fatto ridurre o cancellare gli affidamenti ante Covid relativi a buona parte dei clienti delle Aziende assicurate, che si sono trovate all’improvviso con garanzie ridotte o cancellate. Il nostro lavoro è stato fondamentale per ripristinare – integralmente o parzialmente – i fidi per questi clienti.
Quali sono le esigenze prioritarie delle imprese in questa fase di ripresa?
Ci troviamo ora a un punto di svolta: le aziende devono comprendere i propri clienti in maniera più approfondita, utilizzare più canali per raggiungerli, attivare nuove partnership. In questo contesto, valori come affidabilità, responsabilità e sicurezza diventano fattori critici di successo.
Perché è nata la vostra società Assigeco TC?
Siamo nati per rispondere a specifiche esigenze di operare con garanzie e sicurezza dei crediti commerciali. Esigenze di aziende operanti in Italia e non solo, con un fatturato medio-alto, per intenderci dai 20 milioni in poi – Perché i loro imprenditori e manager possano concentrare le loro energie sulle attività di miglioramento dei prodotti e servizi e di sviluppo dei mercati.
Sotto quali aspetti la proposta di Assigeco TC è più forte di quella di altri soggetti?
Quello che può mancare nell’approccio dell’assicuratore “tradizionale” è la conoscenza aggiornata in tempo reale della situazione dell’azienda assicurata. Che è uno dei nostri punti di forza. Poi, il nostro approccio distintivo è affiancare come veri e propri consulenti l’azienda cliente, l’Imprenditore o il Direttore Amministrativo, anche in collaborazione con il loro manager commerciale, per far emergere le esigenze specifiche di protezione dal rischio, caso per caso.
In altri termini, ci focalizziamo non solo sul settore di appartenenza o sul “rischio paese”, ma sulle reali caratteristiche del “deal” da assicurare, e trovare così la migliore soluzione disponibile a livello italiano e internazionale.
Dottor Colombo, lei opera da anni nel settore. E ora cosa ci attende?
La pandemia ci ha insegnato il vero valore della capacità di garantire il servizio ai clienti, anche in periodi di discontinuità. A volte, ci scontriamo con una certa resistenza degli imprenditori e dei manager a valutare in modo aperto soluzioni nuove. Invece, la velocità e il continuo evolversi del mondo e del business ci chiedono di essere tutti più agili, reattivi, di anticipare i problemi.
Alcuni stanno già tutelando i loro crediti verso i clienti. Collaborano con broker specializzati nel credito commerciale, come noi, fin dalla fase di progettazione e personalizzazione dei contratti con i clienti. Da questo lavoro comune le competenze degli Imprenditori e finance manager escono potenziate. Si utilizzano, grazie al nostro supporto, gli strumenti assicurativi più adatti presenti su mercato italiano ed estero.
Alcune aziende, le più lungimiranti, stanno già operando così. Le altre, dovranno imparare a farlo.
La capacità di proteggere i propri crediti commerciali sarà sempre più essenziale per la sopravvivenza stessa e il successo del business e dell’impresa.