Come il Covid ha cambiato il business – proteggere i crediti commerciali

Come il Covid ha cambiato il business- proteggere i crediti commerciali
Intervista di Cristina Melchiorri al Presidente di Assigeco Trade Credit, Francesco Benetti


Il COVID 19  ha fermato il grande impianto di produzione del mondo, la Cina, e ha messo in luce tutta la fragilità delle imprese occidentali. Non eravamo preparati ad una pandemia.

Dr. Benetti, non avevamo la percezione di un rischio così globale?

I rischi emergono da tutto il mondo. Nel 2019 è stata la guerra commerciale dei dazi USA contro la Cina a determinare lo shock dei mercati. Nel primo semestre di quest’anno il Covid19. Se andiamo indietro negli anni abbiamo subìto disastri ambientali come Fukushima, fenomeni ciclonici come terremoti, tsunami. E disastri finanziari come il Lehman Shock. In altri termini, non sappiamo cosa accadrà, ma sappiamo che qualcosa accadrà sicuramente. E dobbiamo attrezzarci.

Dr. Benetti, Il suo polso del mercato cosa fa emergere per questa fase di ripresa?

Alcuni settori, come il turismo hanno registrato cali drammatici, per la cancellazione dei voli durante il lockdown. Altri settori hanno addirittura incrementato le proprie attività: l’industria farmaceutica, quella alimentare e quella digitale stanno funzionando molto più di prima. Sono due le sfide che le imprese stanno affrontando nella fase di ripresa dopo il Covid. La prima, resistere nel dopo lockdown e rilanciare le attività di produzione e vendita dei prodotti e servizi, la seconda, altrettanto importante, ridurre rischi e instabilità del mercato contando sulla garanzia di incassare dai clienti il prezzo del venduto.

Come si sta comportando il mercato del credito, le banche e le assicurazioni?

Oggi il mercato del credito ha ridotto gli affidamenti anche alle aziende più brillanti e raddoppiato i tassi. Non esattamente il supporto necessario al rilancio dell’economia, che avrebbe bisogno di una nuova flessibilità, a sostegno delle imprese. Il punto non è solo capire se un cliente è solvibile. Le aziende italiane, soprattutto di medie dimensioni e PMI soffrono anche il Cash-to-Cash cycle, cioè il numero di giorni che passano tra il pagamento delle materie prime acquistate e il pagamento da parte dei clienti per le vendite generate.

Quali problemi può creare?

Capita che le grandi aziende crescano e ottengano vantaggi competitivi non derivanti da oggettivi miglioramenti della loro capacità produttiva, ma perché scaricano alcuni costi in più su piccoli fornitori satellite. Ad esempio, facendo loro pressione perché potenzino la tecnologia senza garantire ordini costanti a supporto dell’investimento.

Che rischio valuta in questo?

Il rischio che potrebbe emergere è una caduta a cascata: le piccole aziende potrebbero morire, trascinando con sé anche i loro clienti e fornitori e mettendo così in difficoltà intere filiere.

Cosa propone come soluzione?

Le nostre attività di consulenza e supporto si stanno focalizzando su come garantire la copertura dei crediti, fino all’insolvenza del cliente, gestire e ottimizzare gli affidamenti, utilizzare al meglio eventuali polizze già in corso nell’azienda cliente o farne di nuove, se necessario.                   

Un esempio?

Abbiamo supportato come Assigeco TC, in collaborazione con il Broker di fiducia dell’impresa, una società che fa trading e commercializza energia. Nonostante le attuali difficoltà di mercato, abbiamo gestito e incrementato con successo i loro affidamenti.

Ci sono settori più sensibili a queste soluzioni, tipologie di azienda che non possono fare a meno di questa tutela dei Crediti Commerciali?

Tutte le imprese ne avrebbero bisogno. Anche in Lombardia abbiamo realtà, come le aziende metallurgiche, che hanno bisogno di coperture, non in senso generico, ma specifiche per le loro caratteristiche.

Cosa fate per loro?

Siamo in grado di analizzare e fare un adeguato check del profilo finanziario dei clienti dei nostri clienti. Non solo un’analisi dei bilanci depositati, ma del loro “comportamento finanziario” e quindi della solvibilità. Le aziende che proprio non ne possono fare a meno sono quelle che hanno dimensioni di fatturato oltre i 30 milioni di euro.

Gli imprenditori e i manager responsabili della amministrazione e della finanza sono consapevoli che assicurare adeguatamente il credito non è una tattica da usare ogni tanto, ma è una strategia di gestione ottimale dell’impresa?

Questa tutela del rischio è una scelta fondamentale per le aziende, che soprattutto ora hanno la necessità di concentrare le loro forze sulla produzione e vendita. E non avere criticità finanziarie che possono rallentare o addirittura impedire la effettiva ripresa del loro business.

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